degradazione
degradazióne s. f. [dal lat. tardo degradatio -onis, der. di degradare (v. degradare); nei sign. 2 e 3 ricalca il fr. dégradation]. – 1. a. Pena prevista dal codice penale militare che comporta la perdita delle decorazioni, delle pensioni per servizî precedentemente prestati e l’incapacità assoluta a servire nelle forze armate e a coprire ogni pubblico impiego. b. Nell’antica organizzazione della cavalleria, privazione degli onori e privilegi cavallereschi inflitta, in pubblica cerimonia, ai cavalieri riconosciuti rei di tradimento o di codardia; precedeva di solito l’esecuzione capitale del colpevole. D. di nobiltà, quella inflitta a un nobile condannato a una pena infamante che non fosse la pena di morte. c. Nel diritto canonico, la più grave delle pene vendicative (ora scomparse) inflitte ai chierici, che consisteva nella deposizione del colpevole, nel divieto perpetuo di usare l’abito ecclesiastico e nella riduzione allo stato laicale. d. estens. Avvilimento morale, stato di abiezione: di vizio in vizio era giunto all’estremo limite della degradazione. 2. In usi scient., passaggio a una condizione inferiore, o meno complessa, o non funzionale. In partic.: a. In biologia, sinon. di regressione, come concetto contrapp. a evoluzione. b. In chimica organica, con riferimento a un composto, sinon. di demolizione. In partic., d. di un polimero, la sua alterazione sotto l’azione di agenti chimici, luce, calore, ecc.: consiste nella sua depolimerizzazione o in altre reazioni che ne modificano le caratteristiche, e interessa spec. le materie plastiche e le gomme. Analogamente, in biochimica, l’insieme dei processi per cui, nel catabolismo, le sostanze organiche vengono scisse in prodotti via via più semplici, fino a quelli che, da ultimo, vengono eliminati, quali l’anidride carbonica, l’urea, l’acido urico, l’ammoniaca, i pigmenti biliari. c. In geografia fisica, d. meteorica, complesso di processi fisici e chimici che si svolgono sulla superficie delle terre emerse ad opera di agenti naturali e che conducono al disfacimento, denudazione, alterazione, decalcificazione, ecc., delle rocce affioranti. d. In fisica, d. dell’energia, passaggio di energia da forme superiori (elettrica, meccanica, ecc.) a energia termica, o di energia termica da temperatura più elevata a temperatura più bassa; il principio di d. dell’energia afferma che in un sistema chiuso tutte le forme di energia presenti tendono a degradarsi spontaneamente per evoluzione probabilistica in energia termica, con temperatura decrescente. 3. a. Deterioramento (in senso trans.), danneggiamento: la d. dei mobili, degli infissi, e sim. (era termine in uso soprattutto nel linguaggio militare). b. Deterioramento (in senso intr.), cioè il fatto e l’esito del deteriorarsi, progressivo scadimento o decadimento: d. architettonica (o di complessi architettonici), d. di quartieri urbani; d. ambientale (o dell’ambiente naturale); d. del patrimonio artistico; d. economica (cioè della situazione economica di un paese); d. sociale (di una popolazione, di un ambiente, oppure di singoli gruppi o individui); anche, deprezzamento, perdita di valore: d. monetaria o della moneta. In questi sign., e in alcuni dei prec., è frequente oggi, spec. nel linguaggio giornalistico o di ambienti ufficiali, la forma degrado.