deislamizzare
(de-islamizzare), v. tr. Sottrarre all’influenza dell’Islam. ◆ I deputati leghisti Federico Bricolo e Massimo Polledri hanno definito il ministro delle Politiche comunitarie Rocco Buttiglione «un sanculotto» per aver sostenuto che il partito islamico potrebbe «deislamizzare la Turchia analogamente a quanto fece la Dc in Italia». Affermando che «il musulmanesimo è totalmente incompatibile» con modernità e liberismo. (Sergio Rizzo, Corriere della sera, 7 novembre 2002, p. 24) • A oriente, oltre il parco di Shevening, la prigione dove è recluso Slobodan Milosevic, l’uomo che volle de-islamizzare il Kosovo troppo pieno di albanesi. (Repubblica, 28 novembre 2004, p. 26, Commenti) • In un recente articolo, Ayaan Hirsi Ali, la deputata olandese e autrice del libro «Infedele», accusa i cosiddetti «moderati» islamici di rimanere in silenzio invece di condannare gli atti commessi nel nome dell’Islam da singoli individui e da governi. […] il messaggio è chiaro: l’Islam è una religione arcaica, il Corano è un testo violento e l’unico modo per riformare la religione musulmana è semplicemente quello di «de-islamizzare» i musulmani. (Tariq Ramadan, Stampa, 21 dicembre 2007, p. 36, Società e Cultura).
Derivato dal v. tr. islamizzare con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato nella Stampa del 25 novembre 1993, p. 21, Società e Cultura (Liliana Madeo), nella variante grafica de-islamizzare.