delicato
(ant. dilicato) agg. [dal lat. delicatus, der. di deliciae «delizia»]. – 1. Che dà, ai varî sensi dell’uomo, un’impressione gradevole di finezza, leggerezza e sim. (si contrappone ora a ruvido, aspro, ora a rozzo, grossolano, ora a chiassoso, forte e sim.): stoffa, pelle, carnagione d., morbida, sottile; forme d., lineamenti d., mani d., fini, di aspetto leggiadro e gentile; tinte d., tenui, non chiassose; cibi d., leggeri, scelti, facili a digerire; profumo d., non intenso. 2. a. Facile a guastarsi, ad alterarsi: quest’orologio ha un meccanismo assai d.; sono colori d. che sbiadiscono facilmente. b. Di persona, che ha complessione gracile, che è bisognoso di cure e attenzioni: è un bambino molto d.; sì come noi nelle dilicate donne veggiamo (Boccaccio); quindi, salute, costituzione d., debole; stomaco d., che non digerisce cibi pesanti (anche riferito alla persona, d. nel mangiare, che si accontenta difficilmente, schifiltoso); nervi d., che cedono con facilità; pelle d., che riceve facilmente danno dal sole, dall’aria, o dalla pressione, ecc. (in senso fig., avere la pelle d., o essere d. di pelle, essere d’animo suscettibile). Analogam., di piante e d’animali, che richiedono cure e attenzioni. c. letter. Molle, effeminato: tra le lusinghe d’una società d. e corrotta (Carducci). 3. In senso spirituale, persona d. o di animo d., fine, gentile, di nobili sentimenti, o anche discreta, coscienziosa; per estens., gesto d., pensiero d., che rivela gentilezza e nobiltà d’animo; orecchio d., gusto d., che percepiscono le finezze dei suoni, dei sapori, della bellezza estetica; mano d., che in operazioni manuali ha il tocco leggero. Con altro senso, ant., sensibile, o suscettibile: il poeta fiorentino, che sempre è stato di sua natura dilicato, e piuttosto collerico che no ... (G. Gozzi). 4. a. Di cosa, affare, faccenda, condizione, che richiede cura, tatto, prudenza: l’onore è una cosa molto d.; è una questione d., di carattere intimo, che non può andare sulle bocche di tutti; un tasto d., argomento che va toccato con molto garbo e prudenza per non suscitare risentimenti o sim.; trovarsi in una posizione, in una situazione d.; un momento d., particolarmente difficile da superare, che può avere uno sviluppo imprevedibile, spec. riferito a una situazione economica o politica. b. Di lavoro, che va (o è stato) eseguito con finezza, con molta attenzione e accuratezza: un disegno delicatissimo, che sembra un ricamo. 5. ant. Delizioso, ameno: Un’isoletta delicata e molle (Petrarca); Culte pianure e delicati colli (Ariosto). ◆ Dim. delicatino, delicatùccio. ◆ Avv. delicataménte, con delicatezza, con leggerezza, con garbo: fiore delicatamente profumato; colori delicatamente sfumati; posare delicatamente un oggetto fragile; si è comportato poco delicatamente nei suoi confronti.