delisting
s. m. inv. Nel linguaggio borsistico, uscita di un titolo dal listino, ritiro dalla quotazione. ◆ Neppure il delisting dai principali mercati, ovvero l’uscita dei titoli dal listino perché non sono in grado di rispettare le condizioni minime per la loro quotazione, è più un ostacolo per molti investitori. (Sole 24 Ore, 25 marzo 2000, p. 52, Investire in Borsa nell’era di Internet) • [tit.] Delisting su Rinascente / È un’opa da 735,4 mln di euro (Milano Finanza, 8 ottobre 2002, p. 1, Prima pagina) • [tit.] Safilo in affanno, «ma niente delisting» [testo] […] Luxottica è salita dello 0,65%, mentre Safilo ha lasciato sul campo l’1,92%. Il presidente di quest’ultima Vittorio Tabacchi ha tra l’altro smentito le ipotesi di delisting: «Sarebbe conveniente in questo momento, ma io non ho alcuna intenzione di lasciare la Borsa». (Paola Pica, Corriere della sera, 24 aprile 2008, p. 38, Economia).
Dall’ingl. delisting.
Già attestato nel Corriere della sera del 18 gennaio 1999, Corriere Economia, p. 6 (Giuliana Ferraino).