demenza
demènza s. f. [dal lat. dementia, der. di demens -entis «demente»]. – Nel linguaggio medico, deterioramento grave e irreparabile delle facoltà intellettive. Più in partic., in psichiatria, il decadimento grave e irreversibile dell’attività psichica che, con inizio nel settore della memoria, coinvolge, nel suo decorso progressivo, le facoltà creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero: è generalmente dovuto a lesioni cerebrali ed è spesso accompagnato da segni di decadimento somatico; a seconda dell’età e delle caratteristiche cliniche, si distinguono varie forme: d. infantile, d. precoce, d. presenile, d. senile (che ha inizio in tarda età ed è caratterizzata da disturbi della memoria e da progressiva compromissione dell’intelligenza propriamente detta), d. arteriosclerotica. Nel linguaggio com., pazzia, stato di infermità mentale, e anche insensatezza, stoltezza