democon
(demo-con), s. m. e f. inv. Chi si distingue per concezioni o atteggiamenti improntati a un conservatorismo etico e religioso di matrice democratica e liberale. ◆ «ai teo-con preferisco i demo-con, l’eredità della Dc è laica e non integralista», disse [Marco Follini] al Corriere all’indomani della vittoria di [George W. ] Bush e del caso Buttiglione, collocando il suo partito nell’alveo del cattolicesimo liberale più che di quello sociale. (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 3 dicembre 2004, p. 1, Prima pagina) • «Diamo a tutti il benvenuto sulla trincea dei valori. Ma chi si trova in trincea da tanti anni sa che la si difende interpretando le ragioni del cattolicesimo liberale senza brandirli come una spada da far roteare con eccesso di zelo. Io sono un vecchio-giovane democristiano, un “democon” e non certo un “teocon”. Credo che questo risultato imponga una misura che in alcuni casi è stata travalicata durante la campagna elettorale» [Marco Follini intervistato da Luigi Contu]. (Repubblica, 14 giugno 2005, p. 8, Politica).
Composto dai s. m. demo(cristiano) e con(servatore), sul modello di neocon.