denunciare
(o denunziare) v. tr. [dal lat. denuntiare, comp. di de- e nuntiare, der. di nuntius «nunzio, messaggero»; nel sign. 3, ricalca il fr. dénoncer] (io denùncio o denùnzio, ecc.). – 1. In genere, portare un fatto a conoscenza della competente autorità: d. un reato, un furto (anche, d. una persona, fare cioè noto all’autorità il nome della persona che ha commesso il reato); ha denunciato di essere stata rapinata; denunciò che aveva subito una violenza; d. al fisco i proprî redditi; d. la nascita di un figlio all’ufficio anagrafico. 2. ant. a. Annunciare: Questi è certo, dicea, quei che da’ fati Si denunzia venir di stran paese (Caro). b. Nel linguaggio eccles., d. un matrimonio, fare le pubblicazioni. c. Manifestare, palesare: fatti che denunciano la gravità della situazione; le sue parole denunciano chiaramente i suoi propositi. 3. D. un accordo, un trattato e sim., dichiarare la propria volontà di non osservarli più. ◆ Part. pres. denunciante (o denunziante), anche come sost.: il reddito dichiarato dal denunciante.