derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire (detto di un corso d’acqua): il Po deriva dal Monviso; dal fiume principale derivano varî canali; Sovr’una fonte che bolle e riversa Per un fossato che da lei deriva (Dante); anticam. anche con la particella pron.: L’acqua che di Parnaso si deriva (Petrarca). 2. intr., fig. a. Discendere, trarre principio, provenire: d. da nobile famiglia; da Dio deriva ogni verità; ogni vizio e peccato grave dalla superbia si deriva e nasce (Passavanti); essere causato: tutti questi guai sono derivati dalla sua testardaggine. b. Avere origine da un altro vocabolo o da un’altra lingua: il sostantivo «battuta» deriva dal verbo «battere»; «dogana» deriva dall’arabo; l’italiano deriva dal latino. 3. tr. a. Far provenire, sviare, avviare in altra parte un corso d’acqua, spec. per usi agricoli: d. un canale da un fiume; abbiamo derivato le acque del ruscello per irrigare i campi. Analogam., in elettrotecnica, d. una corrente da un circuito. b. Ricavare: non capisco da che cosa egli derivi tanta sicurezza; letter., trarre, dedurre: pien del nativo Aer sacro, su l’itala Grave cetra derivo Per te le corde eolie [cioè: introduco l’armonia greca nella poesia italiana] (Foscolo); I0 derivava in gloria d’Isaotta I larghi modi del Poliziano (D’Annunzio). c. non com. Di vocaboli, trarli da un’altra lingua oppure da altri vocaboli: molti termini tecnici vengono derivati dalle lingue classiche; anche, ritenere che un vocabolo abbia una determinata origine: da cosa deriveresti quest’aggettivo? d. In matematica, eseguire una derivazione. ◆ Part. pass. derivato, anche come agg.: acque derivate; corrente derivata; vocaboli derivati; in elettrotecnica, di apparecchio, impianto, ecc., installato al termine di una derivazione; in metrologia, di grandezza, unità di misura, ecc., la cui definizione è ricondotta a quella di grandezze, unità di misura, ecc., primitive o fondamentali. Per l’uso come s. m., v. derivato.