derivativo
agg. [dal lat. tardo derivativus]. – 1. a. Che deriva da altro, contrapposto a primitivo, originario: vocaboli d. (oggi più comunem. derivati); acquisto d. di un diritto, l’acquisto di un diritto da un precedente titolare. b. Che serve a derivare, a formare derivati: prefissi, suffissi derivativi. 2. In senso attivo, che trae, che deriva, o che devia, cioè rivolge in altra direzione. In partic., nel linguaggio medico, di intervento chirurgico, provvisorio o definitivo, rivolto a deviare il deflusso di liquidi o materiali biologici (bile, urina, feci, ecc.) creando uno sbocco diverso da quello naturale. Nella vecchia terminologia terapeutica si diceva, anche come s. m., di ogni farmaco o mezzo, anche fisico (purganti drastici, diuretici, coppettazioni, bagni caldi locali, salassi, ecc.), adoperato con l’intendimento di richiamare sangue o altro liquido dell’organismo da un distretto corporeo a un altro, o addirittura all’esterno.