desiderio
desidèrio (ant. disidèrio e desidèro) s. m. [dal lat. desiderium, der. di desiderare «desiderare»]. – 1. Sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il conseguimento o l’attuazione di quanto possa appagare un proprio bisogno fisico o spirituale: sentire, provare il d. di una cosa; formulare, esprimere un d.; essere tormentato dal d.; appagare, accontentare, soddisfare i proprî d.; manifestare un d., o il d. di ...; avere d. di mangiare, di bere; Il desiderio di poter contare Sul pane, almeno, e un po’ di povera lietezza (Pasolini); d. di gloria, di fama, di onori, di ricchezza; sentire il d. di andare, di fare, di vedere, ecc.; d. vivo, ardente, costante, sfrenato; d. basso, turpe, volgare; d. sessuale, carnale (anche assol. desiderio, in determinati contesti: fare peccati di d.; eccitare d. malsani; essere oggetto di desiderio); vi auguro che tutto proceda secondo i vostri desiderî. In senso più concr., la cosa che si desidera: esporre, rendere noti i proprî desiderî. Pio d., speranza vana, detto spesso con ironia per indicare cosa irraggiungibile o molto difficile ad ottenersi: la villeggiatura quest’anno rimarrà per noi un pio d. (l’espressione deriva prob. dal titolo di un’operetta ascetica del gesuita belga Hermann Hugo, Pia desideria, edita nel 1624). 2. Sentimento della mancanza di cosa necessaria al nostro interesse fisico o spirituale: avere d. di tranquillità, di riposo, di amore, di un affetto sincero. Quindi anche rincrescimento, rimpianto per l’assenza o la morte di una persona: ha lasciato vivo d. di sé.