destra
dèstra s. f. [femm. sostantivato dell’agg. destro]. – 1. La mano che è dalla parte corrispondente al fegato e che nella maggior parte delle persone è più agile e forte dell’altra: alzare la d.; stringere la d.; teneva la d. nella tasca dei calzoni. 2. La parte che è dal lato della mano destra: alla mia d., alla tua d., ecc., dalla parte destra rispetto a me, a te, ecc.; Gesù Cristo siede alla d. di Dio padre; dare la d., cedere la d., far camminare una persona alla propria destra, soprattutto come segno di rispetto; andare, voltare, girare, prendere a d.; trovarsi a d. (anche alla d., dalla d., sulla d.), sulla parte destra di una strada, rispetto a un punto di riferimento; la d. di una fila, di uno schieramento militare, ecc.; fronte a destra!, attenti a destra! (con destra sempre accorciato in destr’ o dest’), comandi militari; locuz. avv., a d. e a manca, da una parte e dall’altra e, per estens., tutt’intorno, dappertutto: correre a d. e a manca. Generalmente, accennando alla destra o alla sinistra di un luogo, di un oggetto, ecc., s’intende la destra o la sinistra di chi ha la faccia rivolta verso il luogo, l’oggetto; quindi, chi guarda verso oriente ha a sinistra il settentrione e a destra il mezzogiorno; così ancora nelle frasi tenere la d. (camminare, guidare una vettura tenendosi sulla parte destra della strada, secondo la prescrizione del codice stradale in vigore in quasi tutti i paesi), provenire, entrare da d., sostare nella corsia di d., e sim. Come casi partic.: nelle didascalie di opere teatrali, il lato che sta a destra di chi dal palcoscenico guarda verso gli spettatori; in riferimenti geografici o topografici, la d. di un fiume, il lato destro di chi guarda verso la foce e in genere verso la parte in cui si dirige la corrente; nel linguaggio araldico, la d. dello scudo, la parte dello scudo a sinistra di chi l’osserva. 3. Nel parlamento, i settori dell’emiciclo che sono a destra del presidente (il cui seggio è posto di fronte all’emiciclo stesso). Per estens., l’insieme dei deputati che occupano ordinariamente quei settori e i partiti o i gruppi politici (generalmente i partiti a carattere nazionalista e conservatore) da essi rappresentati; più genericam., di qualsiasi movimento o corrente politica, e, fig., di una tendenza ideologica, artistica, letteraria, ecc., la parte moderata, conservatrice: i partiti, gli uomini di d.; le forze di d.; l’estrema d.; movimenti di d., ecc. D. storica, il partito liberale moderato che, formatosi sotto la guida di Cavour, governò l’Italia fino all’avvento al potere della sinistra (1876). Al plur., le destre, i gruppi politici di destra.