diacronia
diacronìa s. f. [comp. di dia- «attraverso» e gr. χρόνος «tempo», coniato sul modello di sincronia]. – Termine introdotto nella linguistica dal glottologo svizzero F. de Saussure (1857-1913), in contrapp. a sincronia, per indicare il fattore tempo che nell’esistenza di una lingua permette a questa di variare continuamente e di farsi attuale in una serie indefinita di espressioni linguistiche; anche, il metodo di studio che considera la lingua in tale prospettiva storica, individuandone i mutamenti e i modi dell’alterazione: analisi, esame di una lingua (o di un dialetto) in diacronia.