diagnostico
diagnòstico agg. e s. m. [dal gr. διαγνωστικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Della diagnosi, relativo alla diagnosi: esame d.; ricerche, indagini, prove d.; prodotto, preparato d. (o assol. diagnostico s. m.), ogni composto chimico, ed eventualmente ormonico, adoperato in medicina come mezzo per formulare una diagnosi (per es., il solfato di bario per opacizzare il tubo digerente, i mezzi di contrasto in genere, l’ormone tireostimolante, ecc.); conclusioni d., ecc. Alcune di queste locuz. sono usate anche nelle accezioni estens. e fig. di diagnosi; e come insegna enfaticamente pubblicitaria: centro d. autovetture. b. In zoologia e botanica, che riguarda la diagnosi, cioè il riconoscimento e la definizione di una categoria sistematica animale o vegetale: i caratteri d. di una specie di insetti, di un vitigno; frase d., sinon. di diagnosi. c. In informatica, relativo all’individuazione di errori nelle procedure di un calcolatore elettronico: routine d., o programma d., che sottopone un programma di elaborazione a prove tali da mettere in evidenza errori nel programma stesso. 2. s. m. (f. -a) Lo stesso, e oggi più com., che diagnosta. ◆ Avv. diagnosticaménte, per quanto riguarda la diagnosi: malattia diagnosticamente difficile da definire.