dialogo sociale
loc. s.le m. inv. Consultazione tra i rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali che si propone di favorire la crescita dell’occupazione e del benessere sociale; per estensione, consultazione politica su argomenti di interesse sociale. ◆ Lo stesso ministro del Lavoro, [Cesare] Salvi, che pur tra tante polemiche aveva voluto la Conferenza [nazionale del lavoro] per sottolineare i successi dei Governi di centro sinistra sul fronte dell’occupazione, ha riconosciuto che il dialogo sociale è in una fase di crisi. (Osservatore romano, 3 febbraio 2001, p. 10, In Italia) • Cominciamo dalla concertazione. […] Non ha senso che una o più organizzazioni, per quanto altamente rappresentative (il caso della Cgil è naturalmente fuori discussione), possano impedire ad altre di decidere. La differenza con il dialogo sociale è tutta qui. […] Il dialogo sociale non è dunque una pratica così difficile se ci si mette attorno ad un tavolo con buona volontà. Anzi, sapendo che nessuno ha più il diritto di prevalere in ogni caso, si determina una dinamica più favorevole al raggiungimento delle intese. (Quotidiano Nazionale, 21 gennaio 2002, p. 2, I commenti) • Il nuovo governo ha fissato il primo incontro con le parti sociali. […] «Si apre una nuova fase di dialogo sociale - ha proseguito [Maurizio] Sacconi -. Martedì ci sarà il primo di una serie di incontri». E si parlerà anche di detassazione degli straordinari. (Repubblica, 15 maggio 2008, p. 2).
Composto dal s. m. dialogo e dall’agg. sociale.
Già attestato nella Repubblica del 22 luglio 1984, p. 7, Politica estera (Arturo Guatelli).
V. anche concertazione sociale.