diascheuaste
s. m. [dal gr. διασκευαστής, documento nella forma del plur. διασκευασταί, der. di διασκευάζω «correggere, rimaneggiare», comp. di δια- (v. dia-) per indicare «trasformazione, mutamento» e σκευάζω «preparare, allestire, adornare»], letter. – Termine con cui furono dapprima indicati dagli scoliasti di Omero i filologi ellenistici che avevano ritoccato il testo dell’Iliade dandole l’aspetto con cui il poema è giunto fino ai nostri tempi, ripreso poi dal Leopardi sia con il sign. originale sia con quello estens. di «revisore, rifacitore, rimaneggiatore di un’opera letteraria»: Non solo le poesie omeriche, ma molti altri scritti, ... non solo poesie ma prose ancora, esistenti in oggi o perdute, ebbero probabilmente i loro diascheuasti, che ridussero la loro ortografia e dicitura a forma più moderna e meno rozza ed irregolare (Zibaldone, 4435).