diatriba
dïàtriba (o diatrìba) s. f. [dal lat. tardo diatrĭba, gr. διατριβή, propr. «impiego, consumo del tempo», der. di διατρίβω «consumare»; la variante diatrìba, più com. nell’uso corrente, è dovuta all’influenza del fr. diatribe]. – 1. Conversazione o conferenza di contenuto filosofico, diretta dagli antichi filosofi a un pubblico più vasto di quello ristretto della scuola, e pertanto di tono più popolare e rivolta con preferenza a questioni di etica. 2. a. Scritto o discorso, per lo più lungo, di tono aspramente polemico: fece una violenta d. contro il governo; l’articolo era un’accesa d. contro la progettata riforma fiscale. b. estens., fam. Forte rabbuffo, strapazzata; rimprovero lungo e noioso (sinon. del più com. predica in senso fig.); discussione inutile.