dibbbattito
s. m. (iron. scherz.) Discussione animata suscitata da qualunque pretesto. ◆ Il nostro, lo sappiamo bene, è il paese del «dibbbattito». In Italia si dibbbatte da sempre su tutto, spesso anche sulla necessità di smetterla una buona volta di dibbbattere, considerato che la vita è già piuttosto breve e di dibbbattito in dibbbattito si accorcia sempre più. (Giuseppe Culicchia, Stampa, 9 febbraio 2001, p. 43, In Città) • Capita di ringraziare i lettori di questa rubrica per aver suscitato il dibbbattito (con tre «b», d’accordo, ma servono), ma stavolta il ringraziamento è ancor meno formale del solito. (Maria Latella, Corriere della sera, 29 settembre 2006, p. 14) • L’impressione è che questo Cda, paralizzato dalle divisioni politiche, si rifugi nel diversivo del «dibbbattito», quasi per la disperazione di non poter decidere. (Stefano Munafò, Riformista, 3 aprile 2007, p. 6).
Con ripetizione enfatica della consonante b.
Già attestato nella Repubblica del 9 novembre 1991, p. 34, Cultura (Alberto Arbasino).