difficolta
difficoltà (ant. difficultà) s. f. [dal lat. difficultas -atis, der. di difficĭlis «difficile»]. – 1. L’esser difficile: d. di un lavoro, di un’impresa, di un problema, ecc. Nello sport (per es. nelle gare di tuffi), coefficiente di d., numero che esprime il grado di difficoltà di una prova e che concorre alla determinazione della classifica; nell’alpinismo, grado di d., v. grado1, n. 3 l. 2. Più spesso, ciò che è difficile, ostacolo che impedisce o ritarda il compimento di un’azione o che comunque impone sforzo, fatica, ecc. per conseguire l’effetto voluto (con questo e con i sign. seg. è frequente il plur.): le d. del cammino, della vita; lavoro pieno, irto di d.; avere d. di respiro; parlare, muoversi, inghiottire, digerire con d.; presentare molte, gravi, insuperabili d.; il testo presenta numerose d. d’interpretazione; incontrare, superare, vincere delle d.; lottare contro gravi d.; evitare, appianare, rimuovere, risolvere una d.; sono sorte nuove d.; non ci vedo nessuna d.; che d. ci trovi? Anche (al plur.), situazione difficile: essere, trovarsi in d.; d. economiche, finanziarie. 3. Contrarietà, opposizione e sim.: fare d., trovare ragioni o pretesti per ostacolare qualcosa, o per non fare, per non concedere: ha fatto d. a lasciarci entrare; con più efficacia, mettere fuori, mettere avanti delle d.; un monte, un mondo, un sacco di d.; avere d., avere motivi per opporsi a qualche cosa: avrei qualche d. ad assumerlo; più com., non avere d., esser disposti a fare o a concedere ciò che altri propone o richiede: non ho alcuna d. a venire con voi, ad accettare l’incarico, ad accogliere la vostra domanda, ecc. 4. non com. Disaccordo, dissapore, contrasto: c’è sempre qualche d. fra loro due.