diffusore
diffuṡóre s. m. e agg. [dal lat. diffusor -oris]. – 1. Chi diffonde, o ciò che diffonde. Come agg., centro d., nella diffusione della luce per trasparenza, ciascuna delle particelle estranee o delle discontinuità presenti in un mezzo (per es., aria polverulenta) che rinviano la luce in tutte le direzioni; in fotografia, filtro d. (o filtro flou), filtro costituito da una speciale lente addizionale oppure da un reticolo su una lastra di vetro o di gelatina, capace di provocare, se posto davanti all’obiettivo di una macchina fotografica, una diminuzione di nitidezza dell’immagine, che risulta quindi sfumata. 2. Come s. m., nome di varî apparecchi destinati a diversi usi. In partic.: a. Apparecchio (globo o involucro di varia forma, di vetro opalino, latteo, smerigliato, ecc.) che si dispone attorno a una sorgente luminosa per ripartirne il flusso luminoso in modo possibilmente uniforme, tutt’intorno ovvero entro un determinato angolo solido. b. In idraulica, condotto o sistema di condotti a sezione variabile secondo una legge opportuna, nel quale un fluido che lo percorre trasforma una parte della propria energia cinetica in energia di pressione. c. D. sonoro, apparecchio che converte l’energia di una corrente elettrica a frequenza acustica in energia sonora irradiata tutt’intorno; sinon. di altoparlante. d. Nell’industria (per es. in quella dello zucchero), apparecchio costituito da un contenitore metallico nel quale viene posta una sostanza da cui si vuole estrarre qualche componente in virtù dell’azione solvente di un liquido. e. In fisica nucleare, lamina, di apposito materiale, atta a determinare la diffusione di radiazioni corpuscolari o elettromagnetiche incidenti su una delle sue facce e uscenti dall’altra.