dilibertiano
s. m. e agg. Sostenitore e seguace di Oliviero Diliberto; di Oliviero Diliberto. ◆ Non stupisca la data che contrassegna il racconto del ministro: anno del Signore 2046, mese di ottobre. Infatti, come tutti gli altri racconti inclusi nel «Manuale del bibliofilo», quello dilibertiano si sbizzarrisce in un futuro ipotetico, sebbene non troppo: un futuro in cui i libri antichi verranno considerati «sovversivi», e i loro cultori pericolosi «depravati». (Dario Fertilio, Corriere della sera, 8 gennaio 2000, p. 29, Cultura) • Anche i bertinottiani - che pure hanno tentato la mediazione con i cugini dilibertiani - con Elettra Deiana sono sul piede di guerra mentre [Arturo] Parisi si mostra fiducioso e nasconde le fibrillazioni della maggioranza dietro la necessità di dialogo («alla fine troveremo la concordia»). (Secolo d’Italia, 5 luglio 2006, p. 4, Politica) • I bertinottiani sospettano che Diliberto voglia prendersi falce e martello e sfilarsi dalla Cosa Rosa. I dilibertiani accusano Rifondazione di non far altro che «chiacchiere», quando si tratta di spingere il governo «oltre i ricatti di [Lamberto] Dini e della Confindustria». Insomma, la sinistra dell’Unione sta esplodendo. (Stampa, 30 novembre 2007, p. 9, Interno).
Derivato dal nome proprio (Oliviero) Diliberto con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.