dipendenza
dipendènza (ant. dependènza) s. f. [der. di dipendere; nel sign. 3 a, sull’esempio del fr. dépendance]. – 1. Il dipendere, l’essere dipendente: la d. dei figli dall’autorità dei genitori; d. diretta, indiretta; essere alle d. di una persona, o di una impresa, di un ente, compiere per essa un lavoro subordinato (in questo sign., è usato di norma il plur.); analogam., avere alle proprie d., riferito al datore di lavoro; in senso più astratto: d. di una proposizione da un’altra; d. dell’area di un cerchio del suo raggio; d. della temperatura dalla pressione; fatti che sono in rapporto di reciproca d.; in d. di ciò, in conseguenza di ciò. 2. Con accezioni specifiche: a. Nella medicina e nelle scienze sociali, condizione, in cui un individuo si trova, di incoercibile bisogno di un prodotto o di una sostanza, soprattutto farmaci, alcol, stupefacenti, a cui si sia assuefatto, e la cui astinenza può provocare in lui uno stato depressivo, di malessere e di angoscia (d. psichica), e talora turbe fisiche più o meno violente, cioè nausea, dolori diffusi, contrazioni, ecc. (d. fisica): d. da medicinali, da sostanze psicotrope, dalla droga. Anche come secondo elemento di parole composte (v. -dipendenza). b. In psicanalisi, d. psichica, la situazione di subordinazione dell’Io rispetto alle esigenze del mondo esterno, dell’Es e del Super-Io, o anche la posizione inconscia di non-autonomia infantile che si manifesta nel nevrotico adulto di fronte a immagini materne o paterne. 3. Con sign. concreto: a. Di edifici, di proprietà e sim., ciò che è annesso alla parte principale (v. anche dépendance): la villa e le sue d.; ha venduto la fattoria con tutte le d.; alloggiare in una d. dell’albergo. b. non com. Succursale, filiale, di aziende, enti, società.