dipietriano
agg. Seguace di Antonio Di Pietro; di Antonio Di Pietro. ◆ Il dipietrista (dipietrino? dipietriano?) [Donato] Altamura è invece conosciuto soprattutto nel mondo dello sport: è ex Azzurro d’Italia («sono stato campione di lotta, stile libero»), si definisce «cacciatore sfegatato» («è assurdo, o vai nelle riserve o vai a portare soldi all’estero»), […] fa il consulente assicurativo, «non sono tipo da scendere a compromessi, anche per questo mi piace Di Pietro». (Raffaele Niri, Repubblica, 29 aprile 2001, Genova, p. VII) • Di Pietro ha detto spesso e volentieri che la Tav va ripensata perché non si può «calarla dall’alto», ma assicura che non è neppure disposto a farsi calare il «no» dal basso. Altro classico del repertorio dipietriano: «se no facciamo la fine dell’asino che morì di fame non riuscendo a decidere quale sacco d’avena mangiare per primo». Le opere non si fermano. (Marco Sodano, Stampa, 22 luglio 2006, p. 18, Economia) • A molti di noi, forse, della politica e del cinema non ce ne importa più niente. Non ci eravamo quasi accorti, ad esempio, del più folle manifesto elettorale visto sulle nostre strade. Cioè della bistecca dipietriana. «Abbiamo tagliato il grasso alla politica», dice la scritta sotto la bistecca, «ora tagliamo via il marcio. Via i condannati dal parlamento». Grandiosa pubblicità, subito massacrata dai vegetariani su Internet. È comunque una delle poche idee nuove viste finora. (Marco Giusti, Manifesto, 3 marzo 2008, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal nome proprio (Antonio) Di Pietro con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nella Repubblica del 2 novembre 1993, p. 7 (Fabrizio Ravelli).