diretto
dirètto agg. e s. m. [part. pass. di dirigere; dal lat. directus, part. pass. di dirigĕre]. – 1. agg. Con uso più prossimo alla natura di participio e con i sign. proprî del verbo: a. Rivolto, che tende verso una meta e, fig., verso uno scopo: sono d. a casa; Sì come cosa in suo segno diretta (Dante); provvedimenti d. a dar lavoro ai disoccupati. b. Indirizzato, detto di messaggio e sim., o di discorso, allusione, ecc.: una lettera d. al sindaco; a chi sono d. le tue parole? c. Guidato e sim.: un concerto d. bene, male; economia d., programmata, pianificata. 2. agg. a. Che procede diritto, nel modo più spedito, senza deviazioni o soste (in senso proprio e fig.): prendere la strada più d.; il cammino d. è sempre migliore; discendenza in linea diretta. Spesso usato con valore avverbiale: questa strada va diretta alla stazione; andarono diretti a casa; vado diretto allo scopo. b. Immediato, che arriva o deriva o agisce senza intermediarî o mezzi interposti: essere, mettere, mettersi a contatto d., in comunicazione d.; fare una domanda d., esigere una risposta d., senza circonlocuzioni o tergiversazioni; la causa d., le conseguenze d. di un fatto; conduzione d. di un’azienda, di un fondo; anche con riferimento a persona: il mio superiore d., o il mio d. superiore; coltivatore d., chi coltiva un fondo di sua proprietà. 3. agg. Con sign. analoghi, in usi specifici e locuz. tecniche: a. In balistica, tiro d., quello che si dirige verso un bersaglio visibile dal luogo dove è situato il pezzo (tiro indiretto invece quello, basato su calcoli, verso bersaglio non visibile). b. In botanica, impollinazione d. (o omoclina, o autoimpollinazione), quella nella quale il polline di un fiore va a finire sullo stimma dello stesso fiore. c. In chimica, colorante d. (o colorante sostantivo), colorante organico capace di tingere direttamente le fibre vegetali (raion, cotone, ecc.); legame d., il legame covalente, chiamato anche così perché esplica la sua azione secondo direzioni preferenziali lungo le quali la forza di legame presenta valori più elevati che nelle altre direzioni. d. In diritto, dominio d., nel contratto di enfiteusi, il rapporto di proprietà tra il concedente e il fondo, contrapp. al dominio utile, che specifica il rapporto tra l’enfiteuta e il fondo; giudizio direttissimo, espressione più propria ma meno com. che giudizio per direttissima (v. direttissima, n. 3). e. In economia, bene d. (o di consumo), bene economico destinato a soddisfare direttamente un bisogno, già pronto cioè per il consumo senza necessità di altre trasformazioni. f. In ferrovia, treno d. (o diretto s. m.), treno che effettua servizio regionale, collegando a volte anche località di regioni limitrofe; nel passato, treno che effettuava poche e brevi fermate fra due stazioni principali e che aveva una velocità commerciale inferiore a quella del direttissimo, che fermava solo in stazioni importanti e aveva una velocità commerciale notevolmente elevata (dal 1974 il nome del direttissimo è stato sostituito nelle ferrovie italiane con quello di [treno] espresso, negli orarî ferroviarî indicato con la sigla Exp). g. In finanza, imposte d., quelle che gravano sul prodotto, sul reddito, sul patrimonio, intesi come indici diretti della capacità contributiva. h. In filologia, con riferimento alla critica testuale, tradizione d., di un testo, l’insieme dei manoscritti e delle stampe che contengono e tramandano quel testo, in contrapp. alla tradizione indiretta, costituita dalle citazioni che di esso sono contenute in altre opere. i. In grammatica, complemento d., altro nome del complemento oggetto; per il discorso d., in sintassi e stilistica, v. discorso2, n. 3 b. l. In ottica, raggio d., che proviene direttamente dalla sorgente, per es. da una sorgente luminosa (contrapposto a raggio riflesso); sim. luce d., illuminazione d., quando le radiazioni della sorgente luminosa giungono direttamente da questa agli oggetti da illuminare, senza subire riflessioni intermedie su specchi, pareti, ecc. m. In radiotecnica, trasmissione d. o in ripresa d., trasmissione, soprattutto televisiva, che diffonde i suoni e le immagini nel momento stesso in cui la ripresa viene fatta, senza cioè una registrazione preventiva (v. diretta). 4. agg. Che procede nel medesimo senso o, fig., che varia nel medesimo modo (contr. di inverso). In partic.: a. In astronomia, moto d., moto di un corpo celeste, in particolare di un pianeta, quando esso avviene nello stesso senso in cui il Sole si muove apparentemente sulla eclittica, cioè da ovest verso est; in astronomia e in meccanica, senso (o verso) d., sinon. di senso antiorario. b. In matematica e nelle sue applicazioni, rapporto d., quello che si istituisce tra due grandezze di cui l’una aumenta o diminuisce all’aumentare o diminuire dell’altra; proporzionalità o ragione d., v. proporzionalità (per l’uso della locuz. in ragione d., contrapp. a in ragione inversa, anche nella lingua comune, v. ragione, n. 6 a). Con riferimento a due proposizioni, una delle quali viene ottenuta dall’altra mediante scambio di ipotesi e tesi (per es., «se un triangolo ha i tre lati uguali, ha anche gli angoli uguali» e «se un triangolo ha gli angoli uguali, ha anche i lati uguali»), si dice diretta la prima e inversa la seconda. 5. s. m. Nel pugilato, colpo che percorre una traiettoria lineare: colpire l’avversario con un d.; d. sinistro, vibrato col braccio sinistro, come colpo di assaggio, che serve a preparare la strada per altri colpi; d. destro, vibrato col braccio destro, di solito come colpo risolutore. ◆ Avv. direttamènte, per via diretta: vado direttamente a casa; immediatamente, senza interposte persone o interposti mezzi: rispondi direttamente a me; mettiti in contatto direttamente con lui; prodotti agricoli venduti direttamente dal produttore; imposte che gravano direttamente sul contribuente; in rapporto diretto (contr. di inversamente): grandezze direttamente proporzionali.