dirotto
dirótto agg. [lat. dirŭptus, part. pass. di dirŭmpĕre «dirompere», confusosi con derŭptus «scosceso» (comp. di de- e rŭptus, part. pass. di rŭmpĕre «rompere»)]. – 1. letter. a. Rotto, spezzato: carri ... riversi e d. (D’Annunzio). Di persona, pesto, ammaccato: [il frate] era tutto d. (Sacchetti); fig., abbattuto, spossato. b. Dirupato, scosceso: monte da più parti ripido e d. (Bembo); Per valli petrose, per balzi dirotti, Vegliaron nell’arme le gelide notti (Manzoni). 2. Che viene giù abbondante e impetuoso, detto per lo più del pianto e della pioggia: scoppiò in un pianto d.; con questo sign. è frequente soprattutto la locuz. avv. a dirotto, con impeto e in abbondanza: sta piovendo a d.; l’acqua veniva giù a d.; si mise a piangere a dirotto. ◆ Avv. dirottaménte, a dirotto: pioveva, piangeva dirottamente.