disacerbare
diṡacerbare v. tr. [der. di acerbo, col pref. dis-1] (io diṡacèrbo, ecc.), letter. – Rendere meno acerbo, soprattutto in senso fig., lenire, mitigare: speranze che disacerbano l’affanno. Come intr. pron., divenire meno aspro, duro, spiacevole: Perché cantando il duol si disacerba (Petrarca); Voi, di ch’il nostro mal si disacerba, Sempre vivete, o care arti divine (Leopardi); raro in senso proprio, perdere l’acerbo giungendo a maturazione: nell’arbor aprire ogni fiore Veggio e già il frutto che si disacerba (Poliziano).