discendente
discendènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di discendere]. – 1. agg. Che discende: linea d.; fase d.; corsa d., di un tram o altro mezzo di trasporto urbano, quella che va dalla periferia verso il centro. In botanica, linfa d., quella che dalle foglie scende nel fusto e nelle radici. In astronomia, detto del moto di un corpo del sistema solare che passa dall’emisfero boreale all’australe. In tipografia, lettere d., quelle che hanno un’asta che scende al disotto della riga, e cioè g, j, p, q, y. 2. agg. Che scende di tono, di forza, d’intensità, e sim. In partic.: a. In musica, di disegno melodico che va dall’acuto al grave; scala d., che procede dai suoni più acuti ai suoni più gravi. b. Nella metrica classica, ritmo d., quello nel quale a un tempo forte segue un tempo debole (per es., nel dattilo o nel trocheo). c. In linguistica, dittongo d. (v. dittongo, n. 1); accento (o intonazione) d., quello di una vocale o dittongo la cui ultima parte sia pronunziata con un tono più basso. d. In retorica, gradazione d., l’anticlimax. 3. s. m. e f. Chi discende per vincolo di sangue: i nostri d.; un d. diretto di Garibaldi. 4. s. m. Nelle costruzioni edilizie, denominazione generica delle tubazioni verticali di scarico sia delle acque piovane sia dell’impianto idrico-sanitario.