discrasia
discraṡìa s. f. [dal gr. δυσκρασὶα «cattiva mescolanza», comp. del pref. peggiorativo δυσ- e tema di κεράννυμι «mescolare»]. – 1. Secondo la dottrina umorale ippocratica, lo squilibrio nella composizione o temperamento (crasi) dei quattro umori dell’organismo umano, che caratterizza e condiziona ogni stato morboso. 2. Nel linguaggio medico moderno, il termine sopravvive per indicare, con estrema (e intenzionale) genericità, qualsiasi alterazione, quantitativa o qualitativa, della composizione del sangue e quindi ogni anormalità dell’organismo e le implicite menomazioni funzionali. 3. In usi fig., con riferimento soprattutto a organismi economici e politici, a uffici o servizî pubblici, disfunzione, mancanza di coordinamento, e sim.