disoccupazione
diṡoccupazióne s. f. [comp. di dis-1 e occupazione]. – Mancanza permanente o temporanea di un lavoro retribuito, dovuta a cause indipendenti dalla volontà del soggetto privo di occupazione (d. involontaria), oppure al rifiuto di un lavoro ritenuto inadeguato alle proprie condizioni fisiche, sociali e morali (d. volontaria), sia come situazione individuale, di singoli (assicurazione contro la d., percepire l’indennità di d.), sia, più spesso, come fenomeno sociale e collettivo: l’aumento, la diminuzione della d.; tasso di d., il rapporto statistico tra il numero dei disoccupati (o inoccupati) e il totale della popolazione attiva; d. giovanile; lotta contro la d., ecc. In partic.: d. parziale (o sottoccupazione), quella di coloro che sono occupati per un tempo inferiore al normale; d. stagionale, che ha carattere transitorio e si verifica soprattutto nell’agricoltura e nell’edilizia; d. cronica o di fondo, quella a carattere duraturo, derivante da squilibrî del mercato; d. frizionale, provocata da insufficiente mobilità della mano d’opera da un lavoro all’altro o da una zona all’altra; d. tecnologica, determinata dall’introduzione di nuove tecniche produttive che sostituiscono con le macchine il lavoro umano; d. intellettuale, mancanza di posti di lavoro adatti a persone fornite di un titolo di studî superiori.