disordinato
diṡordinato agg. [in qualche sign. è part. pass. di disordinare, in altri è der. di disordine, o comp. di dis-1 e ordinato]. – 1. Che non è in ordine, che è collocato o si muove senz’ordine: casa, stanza d.; carte d.; vestiti d.; capelli d., non ravviati; procedere, avanzare in modo d.; file d., gruppo disordinato. 2. fig. a. Amministrazione d., ufficio d., famiglia d., dove le cose procedono alla peggio, con scarso coordinamento o controllo, e sim. b. Riferito a persona, che non tiene in ordine le sue cose, e lavora con scarsa precisione ed esattezza: una ragazza d. in tutto; è un impiegato assai d.; anche come sost.: sei un gran disordinato. In senso intellettuale e morale, che non ha ordine nei pensieri, negli atti, nella volontà: che uomo disordinato! c. Sregolato, senza modo e misura: essere d. nel bere, nel mangiare, nelle spese; anche di atto o comportamento: condurre una vita d.; la povertà nella quale per lo d. loro spendere eran venuti (Boccaccio); affetti, appetiti d., non regolati dalla ragione, privi di equilibrio. d. Confuso: pensieri d.; idee d.; cervello d., con idee non chiare, senza fermi propositi; discorso, cómpito d.; esposizione d., in cui le idee sono esposte confusamente. ◆ Avv. diṡordinataménte, senza ordine o regola, nelle varie accezioni dell’agg.: carte disordinatamente ammassate; lavorare, andar vestito, vivere disordinatamente; reparti che fuggivano disordinatamente; esporre disordinatamente i fatti, i proprî concetti.