disperato
agg. [part. pass. di disperare]. – 1. Di cosa: a. Che non dà luogo a speranza, irrimediabile: è un caso davvero d.; impresa d.; un tentativo d., fatto quasi per disperazione, con minime probabilità di riuscita. Con senso sim., anche di persona, nella frase dare, o esser dato, per d., di malato giudicato ormai inguaribile. b. Che esprime o è provocato da disperazione: un pianto d.; urla disperate; dolore d., intenso, inconsolabile, di chi ormai non ha più luce di speranza: tu vuo’ ch’io rinovelli D. dolor che ’l cor mi preme (Dante). 2. Di persona: a. Che non ha più speranza in qualche cosa: sono d. di riuscire; non che privo, ma d. quasi d’ogni consolazione (Caro); Figlio infelice e d. amante (Foscolo); per estens., riferito ai sentimenti: già non arride Spettacol molle ai d. affetti (Leopardi). b. Che è in preda alla disperazione: la povera madre era d. perché aveva perduto il bambino tra la folla; anche sostantivato: urlare come un disperato; qui si aggirano a decine, colle labbra socchiuse e gli occhi rilucenti, i d. della fame (P. Levi). Spesso ha senso attenuato, di persona che riconosce inutili tutti i suoi sforzi, o che non vede via d’uscita da una situazione, che non sa più a che santo votarsi, e sim.: non so proprio cosa fare, sono disperata! Non com. la locuz. fare qualcosa per disperato, essendo in tale disposizione d’animo, preso dalla disperazione, dallo sconforto, o anche con la forza della disperazione: si gettò per d. nel pozzo; andarsene per d.; buttarsi per d. in mezzo alla mischia. c. fam. Che non possiede più nulla, spiantato, squattrinato: è gente d.; più spesso come sost.: è una d. come noi; che aiuto puoi avere da quel disperato? d. Soltanto come s. m., persona malvagia, che vive di delitti e di ribalderie: dico che costui è un appaltatore di delitti, un d., che tiene corrispondenza co’ d. più furiosi (Manzoni). e. Frequente in similitudini, per indicare eccesso, oppure forte impegno, alacrità tenace e decisa: gridare, correre come un d.; affannarsi come un disperato. 3. Locuzioni avv.: alla disperata, con foga: buttarsi nel lavoro alla disperata; mangiare un boccone alla disperata, in gran fretta; alla più disperata, nel caso peggiore: siate dunque tranquillo, o alla più disperata siate certo che una cattedra vi toccherà (V. Monti). ◆ Avv. disperataménte, con disperazione, con la forza della disperazione, o in modo che esprime disperazione: si aggrappò disperatamente alla ringhiera del balcone; lottare, gridare, piangere disperatamente; per estens., furiosamente, o con grande impegno: cercare disperatamente; s’immerse disperatamente nello studio; tentava disperatamente di salvarlo; dunque che senso ha vivere, se non essere fedeli, d. e magari ottusamente, alla prima e rozza idea di libertà che ci spinge da giovani ad agire? (Pasolini).