disponibile
disponìbile agg. e s. m. [der. di disporre, nella forma ant. disponere]. – 1. agg. non com. Che si può disporre, ordinare. 2. a. agg. Di cui si può disporre, quindi libero: somme d.; appartamento d. subito; non c’erano più posti d.; ho d. ancora pochi euro. In partic., quota d. (anche come s. f., la disponibile), la parte del patrimonio che per legge non è riservata agli eredi legittimarî e di cui il titolare può disporre liberamente per testamento. b. s. m. Nel linguaggio banc., il d. in conto, le somme a disposizione del titolare del conto, che questi può liberamente prelevare. 3. agg. Riferito a persona, non occupato, libero da legami o impegni o impedimenti, che può quindi eseguire il lavoro o il compito eventualmente richiesto, o accettare una proposta, un incarico, un’offerta di collaborazione, un’assunzione di responsabilità, e sim.: essere, mostrarsi, rendersi d.; chiedi alla segretaria se è d. per le 10, che dovrei dettarle alcune lettere; scherz.: se sei d. questa sera, ti porto a cena fuori; in usi assol.: uno studioso che, anche se molto occupato, è sempre d. (a chi gli chiede consiglio, a chi vuole esporgli problemi, ecc.); con valore negativo, spec. riferito a donna, che si concede ai rapporti amorosi con eccessiva facilità. In senso fig., di persona, o anche di organizzazione, gruppo politico o culturale, ecc., che, libero da posizioni, principî e atteggiamenti rigidi o preconcetti, è aperto a ogni confronto o sperimentazione o sollecitazione.