distante
agg. [part. pres. di distare; nel sign. 2, dall’ingl. distant]. – 1. a. Che ha una determinata distanza da una persona, da un luogo o in genere da un punto di riferimento: eravamo d. pochi passi; la stazione è d. tre km dal paese; tutti i punti della circonferenza sono ugualmente d. dal centro. b. Che è notevolmente separato nello spazio (sinon. quindi, meno pop., di lontano): veniva da luoghi d.; sono troppo d. per poter leggere. Anche in usi fig.: sei ancora molto d. dall’indovinare; diverso, dissimile: le nostre idee sono assai d.; siamo d. di gusti, di sentimenti. c. Usato avverbialmente (nell’uno e nell’altro sign.): veniva da poco d.; abitiamo distante dalla città; non ci vedo da così distante. d. Lontano nel tempo: due avvenimenti, due date assai d.; è ancora d. quel giorno; come mi paiono d. quei momenti. 2. fig. Di persona, riservato, che non si lascia coinvolgere nei rapporti con altri, che non dimostra e non consente intimità (cfr. distaccato): è sempre così d., che sembra superbo; mio padre era tornato l’uomo duro e d. di sempre, l’avversario, la causa prima di tutto ciò che avevo patito (Sandro Veronesi); anche riferito al contegno: avere modi d., parlare con tono distante.