disteso
distéso agg. e s. m. [part. pass. di distendere]. – 1. agg. Steso, allungato, aperto: braccia d. lungo i fianchi; con la mano d.; anche, della posizione del corpo di chi giace o è sdraiato con le membra allungate: se ne stava d. sul letto; spesso rafforzato da lungo: con un pugno lo fece cadere lungo d. a terra. In relazione agli altri sign. del verbo distendere: capelli d., non com., lisci, non ricciuti; vela d., spiegata e ben tesa, che non fa sacco; vento d., costante e uniforme in forza e direzione (più com. vento teso); esercito d., letter., schierato su ampio fronte; trotto d., del cavallo, contr. di trotto serrato; di luogo o spazio, ampio, esteso; canzone d. (ant.), di più stanze e di regolare struttura; cantare a voce d., spiegata, a piena voce; dittongo d., sinon. raro di dittongo discendente. Locuz. avv. per disteso, diffusamente, interamente, per filo e per segno (più com. per esteso): raccontare un fatto per d.; mi lesse la lettera per disteso. 2. s. m., ant. Scritto contenente ragguagli su fatti avvenuti o istruzioni su ciò che qualcuno debba dire o fare; appunto, promemoria. ◆ Avv. distesaménte, in modo disteso, cioè tranquillo e dettagliato, con ricchezza di particolari, detto spec. di trattazioni, discussioni, descrizioni, ecc.: discutere distesamente del progetto; mi espose distesamente i fatti.