distrarre
(ant. distràere) v. tr. [dal lat. distrahĕre, propr. «tirare in varie direzioni, tirare qua e là», comp. di dis-1 e trahĕre «trarre»] (coniug. come trarre). – 1. Propr. (ma raro), tirare in una o più parti, con forza, in modo da stendere o lacerare: d. un muscolo, un tendine, un nervo. Più spesso, staccare volgendo o indirizzando altrove: d. lo sguardo da un oggetto; non distraendo le sue forze in altri luoghi (Guicciardini); in partic., d. una somma, stornarla, rivolgerla a un uso diverso da quello per cui era destinata: d. parte dei fondi di una società per finanziare un partito. 2. In senso fig. (e molto più com.), volgere altrove: d. la mente (propria o altrui), rimuoverla dall’oggetto cui era rivolta; d. qualcuno, sviare la sua attenzione, impedirgli di concentrarsi in un pensiero o stornarlo da un’attività: d. dalla meditazione, dalla preghiera, dalla lettura; d. dallo studio, dai proprî doveri; usato assol.: come posso scrivere se mi distrai continuamente con le tue chiacchiere?; anche da pensieri dolorosi o sgradevoli: l’ho veduto assai triste e ho cercato di distrarlo; è ancora ossessionato da quell’idea e bisognerebbe distrarlo. Con soggetto di cosa: questo rumore mi distrae; bastò il ronzio d’un moscone per d. gli scolari; era un luogo tranquillo dove niente mi distraeva; i divertimenti distraggono dal lavoro. Con senso più generico, d. una persona o l’attenzione di una persona, agire in modo che essa non si accorga di ciò che facciamo o intendiamo fare: d. il nemico con una finta manovra. Nel rifl., allentare, sviare la propria attenzione, vagando col pensiero altrove: si distrae continuamente; non ti distrarre dalla lettura; anche svagarsi, ricrearsi (soprattutto per una necessità di riposo fisico o mentale, per dimenticare dolori, preoccupazioni) e sim.: ho avuto un periodo assai brutto, e ho bisogno di distrarmi un po’; ti vedo molto depresso, cerca di distrarti. Con senso eufemistico: moglie, marito che si distrae fuori di casa, con scappatelle extraconiugali. ◆ Part. pass. distratto, anche come agg. (v. la voce).