distruggere /di'strudʒ:ere/ [dal lat. destruĕre, der. di struĕre "innalzare, costruire", col pref. de-] (io distruggo, tu distruggi, ecc.; pass. rem. distrussi, distruggésti, ecc.; part. pass. distrutto]. - ■ v. tr. 1. a. [fare sì che una cosa non esista più, per lo più con mezzi violenti] ≈ abbattere, demolire, devastare, disfare, [riferito a costruzioni, città e sim.] radere al suolo. ↑ annientare, diroccare, disintegrare. ↓ guastare. ↔ costruire, creare, ricostruire, [riferito a costruzioni] edificare, [riferito a costruzioni] erigere, [riferito a città] fondare. b. [uccidere molte persone, per lo più ferocemente: l'esercito fu distrutto] ≈ abbattere, annientare, sbaragliare, sterminare. c. [ridurre al niente: nulla si crea e nulla si distrugge] ≈ annientare, annullare. ↔ creare. 2. (fig.) a. [rendere inutile] ≈ vanificare. ↔ valorizzare. b. [togliere completamente e definitivamente: d. la felicità, le speranze] ≈ infrangere, spegnere. ↔ alimentare, fomentare. c. [far cessare a poco a poco, ridurre in condizioni di estrema debolezza fisica o morale: il cancro lo sta distruggendo] ≈ annientare, consumare, divorare, logorare, spegnere. ↓ avvilire, (fam.) buttare giù, fiaccare, prostrare, [moralmente] demoralizzare. ↔ fortificare, rinvigorire. ↓ [moralmente] confortare, [moralmente] incoraggiare. ■ distruggersi v. rifl. [ridursi in cattive condizioni di salute o di spirito] ≈ abbattersi, annientarsi, consumarsi, deperire, logorarsi, rovinarsi, struggersi. ↔ fortificarsi, rinvigorirsi. ■ v. intr. pron. [di cosa, ridursi al nulla o in condizioni di inutilità] ≈ fracassarsi, frantumarsi, polverizzarsi, [di oggetti fragili] andare in (mille) pezzi. ↓ rompersi.