divellere
divèllere v. tr. [dal lat. divellĕre, comp. di di(s)-1 e vellĕre «strappare»] (pass. rem. divèlsi, divellésti, ecc.; part. pass. divèlto; meno com. le forme divulsi, ecc., divulso), letter. – 1. Strappare con forza, estirpare (cfr. il più com. svellere): abbattendo e divellendo alberi (G. Villani); pianta divelta con le radici; ogni fusto divulso (D’Annunzio); fig.: questa lettera divelse ogni sospetto dal cuor de’ legati (P. S. Pallavicino); con sign. estens.: Prima divelte, in mar precipitando, Spente nell’imo strideran le stelle (Leopardi). Nel rifl., allontanarsi, staccarsi (con impeto o con sforzo): poi che con fatica dalla cucina e dalla Nuta si fu divelto (Boccaccio). 2. ant. Scassare, dissodare la terra (v. diveltare): in un suo pezzo di terra divelta fece porre i detti magliuoli (Sacchetti).