divergenza
divergènza s. f. [der. di divergere]. – 1. Il divergere, condizione o proprietà di esser divergente: d. di due semirette; d. di raggi luminosi. In partic.: a. In meteorologia, deflusso orizzontale di aria in tutte le direzioni, associato a discesa, dal centro di una zona di alta pressione verso zone di pressione minore. b. In botanica, angolo di d., o d. fogliare, l’angolo, espresso in frazioni (1/2, 1/3, ecc.) di angolo giro, formato dall’incontro dei piani mediani di due foglie consecutive, inserite sul caule sopra nodi successivi. c. In balistica, angolo di d., l’angolo azimutale che si aggiunge a quello di direzione per far sì che i piani di tiro delle armi divergano sul bersaglio in modo da abbracciare una maggiore zona di terreno. d. In ottica, nome dato alla convergenza in diottrie, che risulta negativa, di un sistema ottico divergente, cioè l’inverso della distanza focale in metri: per es., se un sistema divergente ha distanza focale −0,5 m, esso ha una divergenza di −2 diottrie. e. In matematica e fisica, e in partic. nella teoria dei campi, d. di un campo vettoriale (solitamente in grafia abbreviata, div V) è la somma delle derivate parziali di ciascuna componente di V (cioè del campo vettoriale) rispetto alla corrispondente coordinata, e risulta diversa da zero solo in presenza di sorgenti scalari (poli) del campo stesso. 2. a. fig. Disparità, differenza, soprattutto nel modo di pensare e di giudicare: d. d’idee, d’opinioni, di giudizî, di vedute, fra due o più persone. b. In biologia, d. genetica, graduale variazione della frequenza genica in una popolazione geneticamente omogenea, che porta al differenziamento di razze o varietà in risposta a pressioni selettive differenti. 3. In meccanica, e soprattutto in aerotecnica, perturbazione del moto di un sistema meccanico che cresce nel tempo senza oscillazioni.