diverticolo
divertìcolo s. m. [dal lat. diverticŭlum, der. di divertĕre «deviare»]. – 1. letter. ant. a. Viottolo che diverge dalla strada principale; per estens., luogo appartato. b. fig. Deviazione dall’argomento principale, digressione, diversione: questi altri vostri d., d’arie vaporose illuminate e di Soli e Lune alte e basse, son, come si dice, pannicelli caldi, ... e cercar di deviare il lettore dal primo proposito (Galilei); sotterfugio, pretesto: va cercando ogni dì nuovi d., a fine di scansar la fatica (Segneri). 2. In anatomia patologica, estroflessione terminante a fondo cieco, d’origine congenita o acquisita, che ricorre per lo più in varî tratti del tubo digerente (esofago, duodeno, ileo, colon) e nella vescica urinaria, e che, col tempo, può dar luogo a ristagno di materiali e quindi a fenomeni infiammatorî. Il termine è anche usato, ma raram., in anatomia e in embriologia per indicare piccole estroflessioni di organuli cavi.