divezzamento
divezzaménto s. m. [der. di divezzare]. – 1. In generale, il divezzare o il divezzarsi, cioè il togliere o il perdere un’abitudine, un vizio: d. dal fumo; d. dall’uso dell’alcol; d. dalla droga, la privazione della sostanza o delle sostanze stupefacenti alle quali un tossicomane era abituato, operata di norma progressivamente, in modo da far cessare senza traumi gli effetti della tolleranza e della dipendenza prodotti dall’intossicazione. 2. Con uso assol., in pediatria, il passaggio dall’allattamento naturale o artificiale a una forma di alimentazione più ricca e complessa (biscotti, minestrine in brodo, passati di verdure, omogeneizzati, ecc.). Cfr. svezzamento che, soprattutto con questo 2° sign., è forma più popolare.