docta ignorantia
〈... in’orànzia〉 (lat. «dotta ignoranza»). – Espressione che risale a s. Agostino, ma resa celebre dall’opera De docta ignorantia di Nicolò Cusano (1401-1464), la quale indica la posizione dell’intelletto umano di fronte a Dio: l’intelletto umano, in quanto finito, non può dir nulla di Dio, che è l’assoluto e l’infinito, se non per via negativa, negando cioè di lui ogni attributo e riconoscendo di potersi avvicinare all’Assoluto solo sapendo di non sapere (ignorantia quindi, ma docta perché si pone al di là e al di sopra di ogni più completo conoscere umano). La frase è talora ripetuta con senso estens., a proposito di qualsiasi affermazione d’ignoranza fatta per riconoscere, con saggia modestia, i limiti della conoscenza dell’uomo.