dodici
dódici agg. num. card. [lat. duōdĕcim, comp. di duo «due» e decem «dieci»]. – Numero composto di dieci più due unità, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 12, nella numerazione romana XII): poliedro con d. facce; i d. apostoli. Come s. m., il numero 12: puntare sul d.; fare un d., nel totocalcio, indovinare i risultati di dodici partite di campionato indicate nel pronostico; e sottintendendo un altro sostantivo (giorno, anno, ecc.): la riunione è fissata per il d. del corrente mese; è nato nell’aprile del d., o del ’12 (cioè del 1912); ti aspetto alla fermata del d. (cioè del tram, dell’autobus che ha questo numero); al plur., i d., nome portato, in questa forma assoluta o con ulteriori specificazioni, da antiche magistrature locali italiane, composte appunto di dodici persone (per es., i d. del popolo di Pisa nei sec. 13°-14°, i d. di Siena nel sec. 14°, i d. procuratori di Firenze durati dal 1480 al 1494, il collegio dei d. di Venezia durato dal 1548 al 1780). Come s. f. pl., le d., le ore dodici: ti aspetto alle d. in punto.