dolorologo
s. m. (scherz. iron.) Chi ama discettare sul dolore, sulla sfortuna degli altri, tentando di offrirne motivazioni e interpretazioni. ◆ «Non vi è dubbio che, quando soffriamo, a volte diventiamo irosi, astiosi, insopportabili. Ma quello che viene definito mostruoso, in realtà, è solo complicato, irriducibile alla sola pietà o patologia. Non si può semplificare la sofferenza come fanno i dolorologi televisivi; trovo orribile la finta compassione di quei programmi dove ci sono coloro che dall’alto dei cieli catodici donano la pietà e coloro che la ricevono, senza far venire fuori la rabbia, la sessualità, l’unicità delle persone che soffrono» [Stefano Benni intervistato da Luciana Sica]. (Repubblica, 31 dicembre 2003, p. 43, Cultura).
Composto dal s. m. dolore con l’aggiunta del confisso -(o)logo.