dominante
agg. [part. pres. di dominare]. – 1. Che domina: i popoli d.; non com. sostantivato, i d., i regnanti. Più spesso, che predomina, che prevale su altri: la religione d. in una nazione; partito, opinione d.; classe d., la classe sociale che detiene il potere politico; città d., città egemone, e in partic., sostantivato al femm., la Dominante, epiteto della città e repubblica di Venezia; motivo d., il tema fondamentale di un brano musicale o, per analogia, di un componimento letterario; il pensiero d., che occupa la mente più degli altri pensieri (anche titolo di uno dei Canti di G. Leopardi). In senso locale, che sovrasta, che sta in alto, soprattutto nella locuz. posizione d., posizione elevata, che sovrasta i luoghi o le costruzioni circostanti, e permette la visione di un ampio panorama. Con accezioni specifiche o tecniche: a. In diritto, fondo d., quello (contrapp. a servente) a favore del quale è costituita una servitù. b. In meteorologia, venti d., quelli che durante l’anno prevalgono in una certa regione per la loro forza. c. In genetica, carattere d., il carattere che, negli ibridi di prima generazione, ottenuti da due razze, animali o vegetali, della stessa specie, predomina sul carattere alternativo; gene d., il gene responsabile della comparsa di un carattere dominante. d. In fitogeografia, specie d., specie che in un popolamento vegetale mostra maggiore vigoria ed espansione (per es., le graminacee in una prateria). e. In etologia, con riferimento ad animali che formano gruppi sociali, detto degli elementi del gruppo che si trovano al vertice della gerarchia (sono indicati anche con il simbolo α: maschio α, femmina α, o alpha). f. In ecologia, come s. m., d. ecologico, la specie o il gruppo di specie che, per via della densità numerica, delle dimensioni degli organismi o di altre attività, determinano la natura e le funzioni della comunità stessa, influenzando quindi anche le altre specie. g. In cromatica, lunghezza d’onda d., la lunghezza d’onda che prevale in intensità nello spettro di una luce colorata. h. Con uso di s. f., in fotografia, d. di colore, o d. cromatica, difetto di un negativo fotografico a colori che comporta la prevalenza di una particolare colorazione diffusa nell’immagine stampata. 2. In musica, nota d. (e più spesso s. f., la dominante), il 5° grado della scala (maggiore o minore), così chiamato in rapporto alla posizione occupata nell’ambito del sistema armonico tonale: si trova sempre una quinta giusta sopra la tonica (così, per es., la dominante di do è sol), e su di essa si articola prevalentemente la melodia prima di concludere sulla tonica. L’accordo di d., che viene cioè costruito sulla dominante (e che nel caso considerato è l’accordo sol-si-re) è fondamentale per la determinazione della tonalità e ha una funzione dinamica di particolare importanza perché costituisce l’antitesi armonica della tonica.