donna /'dɔn:a/ s. f. [lat. dŏmĭna "signora, padrona", lat. volg. domna]. - 1. [essere umano adulto di sesso femminile] ≈ ‖ femmina, signora. ↔ uomo. ‖ maschio, signore. ● Espressioni: donna di casa ≈ casalinga, massaia; donna di legge [esperta e studiosa di legge] ≈ giurista; donna di lettere [donna che si dedica stabilmente ad attività di studio nel campo umanistico] ≈ intellettuale, letterata, umanista; donna di scienza [donna che pratica professionalmente la ricerca, spec. nel campo delle scienze naturali ed esatte] ≈ ricercatrice, scienziata; donna di stato [donna che ha una profonda esperienza, teorica e pratica, dell'arte di governare uno stato: un'autorevole d. di stato] ≈ statista; donna di strada → prostituta; donna-ragno [artista circense che esegue esercizi di contorsionismo] ≈ contorsionista. 2. (fam.) [donna con cui si ha un rapporto sentimentale: la mia d.] ≈ amata, compagna, fidanzata, innamorata, ragazza. 3. (mest., fam.) [donna che attende a pagamento alle faccende domestiche: d. (di servizio) a ore] ≈ cameriera, colf, collaboratrice domestica, domestica, (lett., scherz.) fantesca, (spreg.) serva. ↔ padrona, signora. 4. (gio.) a. [figura delle carte da gioco] ≈ dama, regina. b. [pezzo del gioco degli scacchi] ≈ regina. ◆ In numerose espressioni consolidate nell’uso si riflette un marchio misogino che, attraverso la lingua, una cultura plurisecolare maschilista, penetrata nel senso comune, ha impresso sulla concezione della donna. Il dizionario, registrando, a scopo di documentazione, anche tali forme ed espressioni, in quanto circolanti nella lingua parlata odierna o attestate nella tradizione letteraria, ne sottolinea sempre, congiuntamente, la caratterizzazione negativa o offensiva.