dorato
agg. [part. pass. di dorare]. – 1. Rivestito o adorno di un sottilissimo strato di oro o similoro: argento, bronzo d.; libro d. sul taglio, che ha i bordi esterni delle pagine dorati; carta d., ottenuta da un foglio di carta comune cui si fa aderire sotto pressione, con collanti, un foglio sottilissimo di similoro. 2. a. Che ha il colore dell’oro: giallo, biondo, castano d.; grappoli, riccioli, capelli d.; che ha riflessi d’oro, sfumature calde e luminose: bruno, verde d.; ottenere una abbronzatura dorata. Anche del cielo, o di luoghi, per effetto della luce del sole: un tramonto d.; Mirava il ciel sereno, Le vie d. e gli orti (Leopardi). b. Nel linguaggio di cucina, di vivanda passata nell’uovo sbattuto prima d’essere fritta (più com. indorato): zucchine d.; cotolette impanate e d.; funghi d. e fritti. c. Con uso fig., di luogo che, triste per sé stesso, e soprattutto perché priva della libertà, è tuttavia reso confortevole per le condizioni di vita consentite: vivere, essere chiuso in una prigione d., in una gabbia d. (v. prigione1, n. 2 a, e gabbia, n. 1 a). d. estens. Gioventù d., i figli di famiglie ricche e potenti, che vivono al riparo da ogni difficoltà (v. anche jeunesse dorée).