dramma1
dramma1 (ant. drama) s. m. [dal lat. tardo drama -ătis, gr. δρᾶμα -ατος, propr. «azione», der. di δράω «agire»] (pl. -i). – 1. In senso lato, e più vicino all’etimologia, qualunque componimento letterario, sia tragico sia comico, destinato alla rappresentazione sulla scena: se ciò è vero per il d. serio, è dubbio per quello comico (F. De Sanctis). In partic.: d. antico o classico, del teatro greco e romano; d. liturgico, quello, fiorito soprattutto nel medioevo, che tratta argomenti religiosi; d. musicale o in musica, componimento il cui testo, quasi sempre in versi, è totalmente o parzialmente intonato e illustrato in musica; d. pastorale, sviluppatosi dall’egloga classica e ispirato all’ambiente idillico dell’Arcadia, avente perciò come personaggi pastori raffinati, satiri e ninfe; d. satiresco, antica forma di rappresentazione drammatica greca, in cui il coro era composto stabilmente di «satiri» e che i tragici, da Eschilo in poi, presentavano ai concorsi drammatici come quarto pezzo dopo la trilogia tragica. 2. a. Componimento teatrale moderno, che sviluppa essenzialmente una vicenda dolorosa, quasi sempre nascente da un conflitto o contrasto che giunge a un massimo di tensione: il d. borghese dell’800; i d. di Ibsen, di Pirandello; con riferimento alla tecnica e ai mezzi di rappresentazione: d. radiofonico, televisivo. b. fig. Vicenda, situazione triste e dolorosa (con sign. e uso sim. a tragedia, ma meno grave): lei non amava il d., sebbene non affrontasse altro che drammi: ma una felicità piccola, quotidiana, quasi immobile (Pietro Citati); il d. di una famiglia ridotta sul lastrico; un d. coniugale; in questo momento, lo sfratto da casa sarebbe un vero d.; il d. di un musicista diventato sordo. Con riferimento a opere letterarie e artistiche, tensione drammatica: il d. nella poesia dell’Inferno dantesco, nella scultura di Michelangelo, nella musica di Beethoven; in quel romanzo lo studio psicologico dei personaggi è sottile, ma manca il d. (cioè il contrasto tra i personaggi non è portato a un conveniente grado di tensione). Nel linguaggio fam., con valore iperbolico: circolare nelle ore di punta è un vero d.; di ogni problema tu fai un dramma! ◆ Dim. spreg. drammétto, drammùccio; accr. spreg. o scherz. drammóne, dramma (moderno) ricco di personaggi e con ampio intreccio di situazioni patetiche; pegg. drammàccio.