droplet
s. m. Emissione di secrezioni respiratorie e salivari in forma di goccioline, espulse quando si starnutisce e si tossisce, che rimangono sospese nell’aria; in senso estensivo, la distanza di sicurezza per rimanere fuori dalla portata dell’emissione e, per ulteriore estensione, la regola o norma che impone di rispettare tale distanza di sicurezza. ♦ «Sappiamo che il virus si diffonde attraverso delle goccioline che emettiamo con il naso e soprattutto con la bocca. Sono abbastanza pesanti e mediamente hanno un raggio di ricaduta entro un metro dalle vie aeree. La cosiddetta distanza droplet è appunto un metro dalla persona infetta. L’idea è che nei locali si possa mantenere la distanza tra gli avventori. Possono stare aperti se seguono questa regola». Sarà difficile controllare il rispetto di questa disposizione. «Noi infatti ci appelliamo al senso di responsabilità delle persone. In questo momento devono aiutarci a tenere sotto controllo questa infezione». (Michele Bocci dialoga con Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, Repubblica.it, 1° marzo 2020, Rep: Sanità) • Tutti i musei, istituti e luoghi di cultura sono aperti al pubblico, ma devono «assicurare modalità di fruizione contingentata», ovvero evitare «assembramenti» e comunque fare sì che i visitatori rispettino la distanza — appunto — di almeno un metro. Questa misura di sicurezza è legata al termine «droplet»: una parola inglese, il cui significato si può tradurre letteralmente con «gocciolina». Questo termine indica il criterio di tenersi alla giusta distanza affinché le «goccioline di saliva» che disperdiamo nell’aria — starnutendo e tossendo, ma anche soltanto parlando — non arrivino agli altri. (Alessandro Trocino, Corriere della sera.it, 2 marzo 2020, Cronache) • [tit.] Bar chiusi per il "droplet": "Non c'è / abbastanza spazio" [sommario] Alcuni bar del padovano costretti a chiudere a causa del "droplet" imposto dal / Governo per limitare l'eventualità di contagio del coronavirus. (Giornale.it, 5 marzo 2020, Cronache) • I consiglieri comunali a distanza di almeno un metro uno dall’altro nell’assemblea di Palazzo Marino, con aggiunta di sedie nel centro dell’aula per garantire il rispetto della regola del “droplet’’, come nei musei. (Massimiliano Mingoia, Giorno.it, 6 marzo 2020, Milano) • «Il coronavirus si trasmette soprattutto attraverso le goccioline (droplets) emesse tossendo e starnutendo, ma anche parlando» spiega Gianni Rezza, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Per evitare il contagio, la distanza di sicurezza consigliata in Europa è un metro. I Centers for Disease Control (Cdc) americani consigliano 6 piedi (1,8 metri). «Nel caso di tosse e starnuti, il virus si trasmette anche a distanze maggiori» spiega Rezza. Uno studio del Mit di Boston ha misurato fino a 8 metri, in caso di colpi di tosse o di starnuti potenti. (Eleonora Dusi, Repubblica.it, 4 aprile 2020, R: Approfondimento) • Intanto penso: chi sono questi droplets? Minuscoli pipistrelli manovrati a distanza da Dario Argento? Goccioline, in italiano droplets si dice goccioline. E temo le goccioline più dei pipistrelli, da quando uno studio ha affermato che il virus galleggia nell’aria per un po’: il governo potrebbe emanare un decreto che ci vieta di respirare. (Massimo Gramellini, Corriere della sera.it, 4 aprile 2020, Il Caffè).
Dall’ingl. droplet (propr. ‘gocciolina’). Locuzioni come distanza droplet, regola (del) droplet, criterio droplet sono state analizzate criticamente da Licia Corbolante nel suo blog Terminologia etc. (link).