duplicare
v. tr. [dal lat. duplicare, der. di duplex -plĭcis «duplice, doppio»] (io dùplico, tu dùplichi, ecc.). – Raddoppiare: d. il lavoro, la fatica, la pena; d. un numero, ecc.; nell’intr. pron., raddoppiarsi, farsi doppio: in questo modo si duplica la fatica. Più com., d. un documento, una ricevuta, ecc., farne una seconda copia quando la prima si sia smarrita o per altri motivi; per estens., riprodurre un originale, anche in più copie (operazione oggi compiuta spesso con apposita macchina copiatrice); nella tecnica dei calcolatori elettronici, trasferire dati da uno ad altro supporto dello stesso tipo, in genere servendosi di apparecchiature automatiche. ◆ Part. pass. duplicato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).