eccezionalista
agg. Caratterizzato da un ruolo e da una missione ritenuti eccezionali e straordinari. ◆ per chi conosce l’America e la sua letteratura moraleggiante, e l’impatto del moralismo americano sulla politica americana, il suo carattere puritano, eccezionalista e moraleggiante non fa che conformarsi a un’abituale, benché esasperante, stile americano. [George W. ] Bush potrà pure avere ai fianchi le colt dello sceriffo Gary Cooper in Mezzogiorno di fuoco, ma ha anche una Bibbia metodista sotto un braccio e la Dichiarazione di Indipendenza sotto l’altro. (Benjamin Barber, Repubblica, 3 gennaio 2006, p. 37, Diario) • Per aiutarci a capire [George W.] Bush jr. e la lunga egemonia repubblicana da [Ronald] Reagan in poi, Fabrizio Tonello risale all’età rivoluzionaria e di fondazione della repubblica. Nel suo nuovo libro «Il nazionalismo americano» […] l’autore tratteggia, nel primo capitolo, la vocazione «eccezionalista», intessuta di impulsi religiosi e millenaristici. (Ferdinando Fasce, Manifesto, 1° febbraio 2008, p. 13, Cultura).
Adattato dall’ingl. exceptionalist.
Già attestato nella Repubblica del 17 maggio 1991, p. 12, Commenti (Paolo Flores D’Arcais), usato con funzione di s. m. e con il significato di ‘relativo a una situazione eccezionale’.