eccezione culturale
loc. s.le f. Deroga al principio del libero mercato, finalizzata a proteggere l’identità e le specificità di una cultura dal rischio di una progressiva convergenza verso un modello culturale unico. ◆ con un colpo di coda finale, la Francia è riuscita a strappare il diritto di veto sull’eccezione culturale, che verrà esercitato quando ritiene che il pluralismo audiotelevisivo e culturale sia messo in pericolo. (Giovanni Vigo, Giornale di Brescia, 15 luglio 2003, p. 1, Prima pagina) • mi pare che in realtà quella di Google Beta possa soprattutto venir vista come una grande operazione di trasparenza, in parte trasgressiva e in parte liberatoria, più che altro un esempio da imitare in Paesi che da un lato insistono sull’eccezione culturale o si gloriano di essere gli eredi della cultura dell’umanesimo e chiudono poi le biblioteche all’ora in cui la gente esce dal lavoro. (Roberto Casati, Sole 24 Ore, 5 giugno 2005, p. 41, Cultura digitale) • i candidati fanno campagna in rete. La notorietà virtuale può trasformarsi nel consenso più ambito: quello espresso nelle vecchie e tradizionali urne di cartone. Ci fu un tempo in cui la Francia denigrava la politica-spettacolo e vantava l’eccezione culturale. (Massimo Nava, Corriere della sera, 21 gennaio 2007, p. 13, Politica).
Composto dal s. f. eccezione e dall’agg. culturale, ricalcando l’espressione fr. exception culturelle.
Già attestato nella Repubblica dell’11 agosto 1993, p. 27, Spettacoli (Maria Pia Fusco).